Holiday III: la prova di Caravan e Camper

By 07/05/2013News

 

A TUTTO HOLIDAY (III)

Con un test durato un anno, abbiamo messo alla prova la funzionalità, l’efficacia, l’affidabilità e le facilità d’uso del Viesa di terza generazione

a cura della redazione tecnica di Caravan e Camper

Presentato all’inizio del 2012, l’Holiday III è la terza generazione dell’ormai celebre dispositivo creato dalla Viesa per climatizzare i veicoli ricreazionali e giusto un anno fa, un esemplare è stato montato sul camper della redazione per effettuare un lungo test svolto in ogni condizione climatica e che ha avuto anche la “fortuna” (se così si può dire), di incappare in un’estate, quella scorsa, piuttosto calda e probante. Ma prima di addentrarci nell’esame dettagliato delle prestazioni offerte, occorre capire cos’è questo apparecchio, precisando bene dapprima cosa non è: il Viesa Holiday III non è un “condizionatore” nell’accezione classica del termine, cioè quella che si riferisce a un apparecchio destinato ad abbassare direttamente la temperatura ambientale. La definizione più vicina che si può usare senza cadere in errore è quella di un sistema rinfrescante indirizzato non tanto all’ambiente ma alle persone che lo abitano. Sembra la stessa cosa, ma non è così, come vedremo più avanti. La differenza nel procedimento utilizzato per generare il fresco fa si che al Viesa Holiday, per funzionare, basti la corrente a 12V forniti dalla batteria di bordo.

Come viene installato
Il Viesa Holiday si mette sul tetto del camper e il suo peso limitato (circa 20 kg massimi) non pone problemi di collocazione. È studiato per poter essere inserito al posto di uno degli oblò standard di serie con foro di 40×40 cm, ma la Casa fornisce anche un adattatore per sfruttare lo spazio di un oblò di tipi Midi Heki. Nulla vieta, ovviamente, di operare una nuova apertura per collocare l’apparecchio, nel caso in cui non ci siano oblò già presenti collocati in posizione favorevole. Il mezzo per il nostro test ha un grande Heki III centrale e abbiamo preferito sfruttare l’oblò già presente sulla zona notte, invece di praticare un’altra apertura sul tetto. In questo modo, in effetti, il Viesa Holiday si viene a trovare in una posizione non molto favorevole ma, per contro, va a servire bene la zona notte. Questo “decentramento” è stato anche scelto per valutare l’efficacia del dispositivo anche in condizioni non ottimali. Oltre che alla batteria servizi, il Viesa va collegato all’impianto idrico di bordo, con un raccordo fornito di proprio rubinetto, utile per escludere l’apporto d’acqua al Viesa durante la stagione invernale. Il prodotto, peraltro, è fornito con una tubazione di collegamento che, per il percorso che deve svolgere al di fuori del mezzo, viene coibentata.

Com’è fatto e come funziona
l “cuore” del Viesa Holiday è costituito da una sorta di “ciambella” costruita con un particolare intreccio di tre diversi tipi di legno e un serbatoio circolare che accoglie l’acqua prelevata dal serbatoio del mezzo tramite due pompe, una frontale e una posteriore, per compensare eventuali pendenze. L’acqua, prima di essere indirizzata al componente centrale, viene fatta passare attraverso filtri antibatterici. Infine, un ventilatore a 25 velocità provvede a diffondere l’aria all’interno dell’abitacolo tramite quattro bocchette di diffusione, sul tipo di quelle normalmente usate nel settore automobilistico, orientabili e parzializzabili a piacimento. Controlli e i comandi sono sulla parte inferiore, costituiti da una serie di pulsanti e un display LCD. Tutte le funzioni, peraltro, sono governabili anche tramite il telecomando fornito di serie. Il dispositivo raffredda l’aria tramite il principio secondo il quale un qualsiasi fluido evaporando (passando, cioè, dallo stato liquido a quello gassoso) cede calore diminuendo la temperatura della superficie sulla quale si trova. Più grande è la superficie, più veloce sarà l’evaporazione e maggiore sarà la cessione di calore, quindi il raffreddamento della superficie. Nello specifico, il dispositivo va a depositare l’acqua sulla “ciambella” (grazie al particolare intreccio brevettato, si tratta di una superficie utile di ben 127 metri quadrati) e, evaporando molto velocemente raffredda tutta la superficie interessata. L’aria esterna viene fatta passare attraverso questa superficie fredda e immessa all’interno della cellula tramite ventilazione forzata, regolabile a piacimento in velocità, quantità e direzione. A questo punto entrano in scena le persone. Il nostro corpo possiede un efficace meccanismo interno di termoregolazione che, quando sente calore, fa evaporare l’acqua tramite le ghiandole sudoripare, producendo quello che si vede come sudore e abbassando, così, la temperatura superficiale della pelle. Questo processo, però, è influenzato dall’umidità relativa (ovvero la quantità di acqua presente in un litro di aria espressa in percentuale) presente nell’aria. Se questa è elevata – e quindi ci si trova i un ambiente già saturo d’acqua – viene limitata la corretta evaporazione della pelle e si avverte una sensazione di calore maggiore: si tratta della cosiddetta “temperatura percepita” (della quale spesso si sente parlare durante le trasmissioni che si occupano di meteorologia), diversa da quella reale proprio perché influenzata dall’umidità o, più precisamente, dal grado di umidità relativa. Ma ci sono altri due fattori che influenzano l’efficacia con la quale agiscono i nostri meccanismi naturali: la ventilazione e la densità dell’umidità. La prima è in grado di accelerare notevolmente il processo di evaporazione della pelle: basti pensare a quanto il caldo si sopporti molto meglio nelle giornate ventilate. La densità (diversa secondo i luoghi) è altrettanto determinate: se è bassa, significa che la stessa quantità di acqua si va a “spargere” su una superficie maggiore del corpo e quindi evapora più velocemente. Il principio di funzionamento del Viesa Holiday III è in grado di soddisfare, quindi, tutte le condizioni per il benessere: immette nella cellula aria fresca abbondantemente ventilata, con umidità relativa corretta (dal 40 al 60%) e a bassa densità. La sua azione non si concentra solo nell’abbassamento della temperatura ambientale ma è specificatamente indirizzato alle persone che lo abitano e consente l’ottimale termoregolazione naturale individuale diminuendola sensazione di calore percepito. Contrariamente a quanto succede con i condizionatori veri e propri (che sono tanto più efficaci quanto più l’ambiente da raffreddare è isolato dall’esterno) L’immissione d’aria del Viesa necessita di uno “sfogo” perché deve “rimpiazzare” quella presente che deve uscire da qualche parte. Anche la stessa aria prodotta deve poter uscire a sua volta, per non ristagnare e favorire il ricambio con quella nuova che arriva in continuazione. Per permettere questo, durante il funzionamento è necessario tenere aperto un oblò o una finestra. Basta pochissimo: la casa indica in un oblò aperto per 2 cm la misura minima da adottare. Ovviamente, è possibile utilizzare tranquillamente il dispositivo anche in marcia; in questo caso, è sufficiente tenere aperto per un paio di centimetri uno dei finestrini della zona guida..

Alla prova del caldo
Il Viesa Holiday “lavora” sulle persone, più che sull’ambiente. Uno dei risultati di questo modo di operare che apparentemente può non soddisfare troppo di primo acchito è questo: se si lascia acceso il dispositivo mentre si è fuori, con il camper parcheggiato magari sotto il sole cocente, rientrando non si ha quell’immediata sensazione di forte frescura generata da un condizionatore classico e che spesso, va detto, può non essere molto benefica per il corpo per il forte sbalzo termico. Ma basta poco perché il principio di funzionamento su cui si basa il Viesa generi nelle persone un sollievo tangibile. Con il passare dei minuti (elevando anche la velocità d’immissione dell’aria), il benessere diventa sempre più elevato. La cosa curiosa, ma neanche tanto se si è capito bene il principio su cui opera l’apparecchio, è che il benessere personale non sempre va di pari passo con la colonnina del termometro che si abbassa, certo, ma non così tanto da giustificare le buonissime sensazioni che hanno stando a bordo. La posizione del Viesa sul nostro veicolo in test ha penalizzato un po’ la diffusione dell’aria, perché per essere efficace anche nella zona giorno abbiamo dovuto “spingere” la ventilazione che arrivava solo da una parte e non risultava diffusa equamente davanti e dietro come invece succede se l’apparecchio è posizionato in mezzo al veicolo. Nonostante questa limitazione, derivata dalla scelta in fase d’installazione, l’efficacia del sistema si è sempre dimostrata di ottimo livello, anche con temperature esterne decisamente elevate e con un’alta umidità esterna che non è certo amica del processo evaporativo. In alcuni casi piuttosto “estremi” (come, ad esempio, caldo elevato associato a pioggia) abbiamo rilevato una diminuzione dell’efficacia generale che, però, non è mai scesa sotto i livelli di guardia: in queste situazioni, per preservare la funzionalità rinfrescante la Casa prevede di disattivare il prelievo di acqua dal serbatoio. In sostanza, alla prova dei fatti, si può affermare che Viesa Holiday III svolge molto bene il lavoro che dichiara di poter compiere: far star bene all’interno del camper rinfrescando comunque l’ambiente in modo sensibile ma, soprattutto, procurando una diminuzione evidente e benefica del calore percepito

Consumi e funzionalità
La Casa dichiara un consumo di corrente variabile da 1,3 a 5,8 Ampére. Abbiamo rilevato consumi compatibili con quanto dichiarato, a parte un valore massimo leggermente più alto con le ventole alla massima velocità: eventualità, questa, del tutto remota nell’utilizzo comune. I consumi d’acqua si sono attestati anch’essi sui valori dichiarati dalla casa. Addirittura un po’ inferiori sia nei valori minimi, segnalati con 0,5 litri/h, sia in quelli massimi. Non siamo, però, stati in grado di testare il dispositivo con umidità relativa molto bassa, condizione nella quale la Casa indica possibile un consumo massimo d’acqua superiore ai 1,5 lt/h dichiarati. Oltre alle funzionalità più semplici e immediate, che coinvolgono la messa in opera e la regolazione di velocità della ventola, ve ne sono altre molto utili. Ad esempio, è possibile temporizzare l’accensione e lo spegnimento (il dispositivo è dotato di un orologio digitale interno, con ora visualizzata sul display) oppure, come già detto, disattivare le pompe di adduzione dell’acqua in caso di alta umidità esterna. Il display indica se vi è un’interruzione di alimentazione e se manca l’acqua nel serbatoio centrale. Le indicazioni permanenti sono quelle dell’ora e dello stato di carica della batteria di bordo; a questo proposito, infine, va segnalato che il dispositivo è programmato per spegnersi automaticamente in caso di batteria troppo scarica.

Manutenzione
Tutti gli elementi “in moto”, come ventole e pompe, sono esenti da manutenzione, mentre la Casa raccomanda di sostituire l’antibatterico una volta l’anno e di far controllare periodicamente l’elemento centrale ligneo evaporativo. Alla fine di un weekend, o di un viaggio, se s’immagina che l’unità resterà spenta per più di 4/5 giorni, occorre effettuare un processo di essiccamento. Per fare questo, basta attivare la funzione “Dry” tramite il comando sul pannello di controllo o sul telecomando: il procedimento è automatico e, giunto alla fine, arresta il sistema. Durante tutta l’operazione – che ha una durata variabile secondo la quantità d’acque presente nelle vasche e le condizioni atmosferiche – la ventola va al massimo della velocità: è quindi consigliabile che il processo avvenga o in marcia oppure da collegati a una sorgente di corrente esterna, come un generatore o un attacco di terra. Questa operazione, accompagnata da uno svuotamento della conduttura di adduzione dell’acqua (da effettuare con poche semplici operazioni ben descritte nel manuale di uso e manutenzione) è necessaria, ovviamente, anche per preparare il dispositivo all’inverno e tenerlo pronto a riattivasi al meglio per rendere le successive estati godibili e senza problemi.

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